Scriveva Goethe nel suo Viaggio in Italia tra il 1813 e il 1817: «I maccheroni si cuociono per lo più semplicemente nell'acqua pura e vi si grattugia sopra del formaggio, che serve ad un tempo da grasso e da condimento».
La storia della pasta “cacio e pepe”, uno dei piatti più antichi della cucina povera romana, ma più in generale, tutta la gastronomia del Lazio, affonda le sue radici nella tradizione popolare e rustica, entrambe legate al mondo della campagna, dell’orto e del pascolo. Le origini della pasta “cacio e pepe” sono da ricercarsi in un’area geografica che va dall'agro romano e, percorrendo gran parte del centro Italia, si spinge fino ai monti abruzzesi e umbri.
I pastori, dovendo restare a lungo lontano da casa, riempivano le loro bisacce con pezzi di formaggio di pecora stagionato, sacchette di pepe nero in grani e una pasta essiccata che veniva preparata a mano solo con acqua, sale e farina. Questi cibi si conservavano bene anche per lunghi periodi e apportavano, soprattutto nei periodi di maggiore freddo, una notevole quantità di nutrienti: il pecorino era preferito agli altri formaggi perché si conservava più a lungo, il pepe nero produceva calore nell’organismo e la pasta era una fonte di carboidrati e calorie.
Con il passare del tempo, questa antica ricetta è diventata uno dei capisaldi dell’anima della cucina romanesca e della gastronomia italiana. Questo piatto, semplice solo in apparenza, si presenta oggi in diverse varianti sia per quanto riguarda la preparazione che per i tipi di pasta utilizzati: dagli spaghetti, ai tonnarelli (spaghetti un po' più grossi e fatti a mano) fino ai rigatoni.
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INGREDIENTI
(dosi per 2 porzioni)
½ tazza di anacardi, messi a bagno per min 3/4 ore (meglio se tutta la notte)
olio evo q.b.
1 cucchiaino di pepe nero macinato fresco (meglio se in grani e pestato sul momento in un mortaio)
acqua di cottura della pasta q.b. (circa ½ tazza)
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaino di salsa di soia (tamari per il senza glutine)
lievito in scaglie q.b.
la scorza di mezzo limone (facoltativo)
Mentre si attende la cottura della pasta (linguine,spaghetti ma anche rigatoni sono i migliori secondo la tradizione) preparare il sugo.
Scolare bene gli anacardi precedentemente ammollati e metterli nel mixer ad immersione.
Pestare il pepe in grani e metterlo in una padella con un filo d'olio ben caldo per un paio di minuti non di più (non dobbiamo bruciarlo!). Il calore dell'olio farà sprigionare tutti gli aromi dai grani di pepe pestati. Togliere dal fuoco e scolare il pepe dall'olio.
Aggiungere ora agli anacardi l'acqua di cottura della pasta, la salsa di soia, il succo di limone e il lievito in scaglie (a occhio e secondo gusto e consistenza desiderati).
Far partire il mixer ed emulsionare con l'olio a filo fino a che il sugo non avrà la consistenza classica di una cremina.
Scolare la pasta abbastanza al dente (perché poi finirà la cottura in padella) tenendo da parte un paio di mestoli di acqua di cottura se dovesse servire.
Mettere subito la pasta in padella con la cremina ottenuta, il pepe e l'acqua di cottura solo se necessaria. Amalgamare bene il tutto e saltare in padella per un minuto o due.
Servire in un piatto bello caldo (come da tradizione) con la scorza di limone grattugiato se vi piace.
NG (NOTAGUSTO): un buona riuscita del piatto sta nel giusto dosaggio tra acqua di cottura e cremina del sugo; quindi se mescolando gli ingredienti noterete ancora la presenza di acqua di cottura basterà aggiungere ancora un po’ di lievito alimentare e volendo olio; se al contrario la pasta vi sembrerà troppo asciutta potrete versare ancora un po’ di acqua di cottura procedendo un po’ alla volta fino a ottenere la giusta consistenza della cremina.
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Eccoci ad una semplice e gustosa versione VEG anche di questo altro must della nostra tradizione culinaria italiana nel mondo intero. Sì perché, se quando dici PASTA si pensa subito all'Italia, quando dici CACIO E PEPE si pensa subito a Roma.
Possibile vegan??? Ma certo che sì.
Provare per credere diceva un motto pubblicitario di molti anni fa :D
INGREDIENTI
(dosi per 2 porzioni)
½ tazza di anacardi, messi a bagno per min 3/4 ore (meglio se tutta la notte)
olio evo q.b.
1 cucchiaino di pepe nero macinato fresco (meglio se in grani e pestato sul momento in un mortaio)
acqua di cottura della pasta q.b. (circa ½ tazza)
1 cucchiaio di succo di limone
1 cucchiaino di salsa di soia (tamari per il senza glutine)
lievito in scaglie q.b.
la scorza di mezzo limone (facoltativo)
Mentre si attende la cottura della pasta (linguine,spaghetti ma anche rigatoni sono i migliori secondo la tradizione) preparare il sugo.
Scolare bene gli anacardi precedentemente ammollati e metterli nel mixer ad immersione.
Pestare il pepe in grani e metterlo in una padella con un filo d'olio ben caldo per un paio di minuti non di più (non dobbiamo bruciarlo!). Il calore dell'olio farà sprigionare tutti gli aromi dai grani di pepe pestati. Togliere dal fuoco e scolare il pepe dall'olio.
Aggiungere ora agli anacardi l'acqua di cottura della pasta, la salsa di soia, il succo di limone e il lievito in scaglie (a occhio e secondo gusto e consistenza desiderati).
Far partire il mixer ed emulsionare con l'olio a filo fino a che il sugo non avrà la consistenza classica di una cremina.
Scolare la pasta abbastanza al dente (perché poi finirà la cottura in padella) tenendo da parte un paio di mestoli di acqua di cottura se dovesse servire.
Mettere subito la pasta in padella con la cremina ottenuta, il pepe e l'acqua di cottura solo se necessaria. Amalgamare bene il tutto e saltare in padella per un minuto o due.
Servire in un piatto bello caldo (come da tradizione) con la scorza di limone grattugiato se vi piace.
NG (NOTAGUSTO): un buona riuscita del piatto sta nel giusto dosaggio tra acqua di cottura e cremina del sugo; quindi se mescolando gli ingredienti noterete ancora la presenza di acqua di cottura basterà aggiungere ancora un po’ di lievito alimentare e volendo olio; se al contrario la pasta vi sembrerà troppo asciutta potrete versare ancora un po’ di acqua di cottura procedendo un po’ alla volta fino a ottenere la giusta consistenza della cremina.
qui con prezzemolo e scorza di limone per una variante ^_^ |
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