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martedì 12 novembre 2013

..quando è la zuppa a dirti che è Autunno

Una pianta relativamente nota e già coltivata in tutta l'America centrale, soprattutto da parte dei Maya che ne utilizzavano i chicchi secchi o lessati e che per primi realizzarono la farina, cuocendola seppur artigianalmente, proprio come si fa oggi con la polenta.
Il mais era noto da millenni in alcune aree del Messico, era la base dell'alimentazione maya ed era coltivato non solo nei campi ma anche nelle valli e sui versanti rocciosi. Veniva preparato e consumato in molti modi diversi, ad esempio sotto forma di tortillas o di tamales e per la preparazione del atole, una bevanda calda.
Essenziale alla sopravvivenza delle civiltà mesoamericane, il mais aveva un ruolo di primo piano anche nella mitologia, nella religione e nelle cerimonie rituali. Gli Atzechi, i Maya e gli Incas conferivano all'imperatore Montezuma migliaia di tonnellate di mais.
Non a caso il quarto dei diciotto mesi dell'antico calendario atzeco viene consacrato proprio al mais. Antichi riti propiziatori legati alle varie fasi della sua semina, del raccolto e della successiva tostatura testimoniano l'importanza che i dorati chicchi avevano nelle abitudini alimentari di quegli antichi popoli. Ai quali nel corso dei secoli se ne affiancarono molti altri: le tribù seminomadi del Nord e Sud America, ma anche i cileni e gli argentini e alcune popolazioni caraibiche.
Spetta dunque a Colombo il primato dell'importazione in Europa del mais, chiamato anche "granturco" fino ai nostri giorni.
Primato contesogli negli scritti degli storici di più epoche dai navigatori scandinavi che, si dice, lo caricarono per primi sulle loro navi nel corso delle lunghe esplorazioni transoceaniche. Dalle Americhe all'Europa il balzo del mais nel nostro continente fu rapidissimo.
Già nel 1525 il suo uso era diffuso in Spagna ed in Portogallo. In Italia fu prima la Campania ad adottare questo tipo di coltivazione, poi seguita da Veneto ed Emilia.
Il mais entrò nella tradizione alimentare italiana dando vita a quella che si usa definire "la civiltà della polenta". Il mais, nella tradizione contadina di un tempo non lontano, rappresentava del resto non solo un prezioso alimento ma anche nelle sue parti di scarto come elemento della magra economia agreste.
L’etimologia della parola “mais” non è chiara.
Una delle ipotesi è che derivi da “mahiz”, nome col quale gli indigeni Arahuaco che Cristoforo Colombo incontrò sull'isola che battezzò Hispaniolaindicavano l'elemento dal quale traevano tanta parte della loro alimentazione. Quelle popolazioni, infatti, sfruttavano il mais in maniera razionale, totale, non ne buttavano via una sola parte: con spighe, foglie e gambi facevano bevande alcoliche, preparavano zucchero, nutrivano il bestiame e ricoprivano i tetti delle capanne; le pannocchie, se mature al punto giusto, venivano abbrustolite sul fuoco o macinate fino ad ottenere una poltiglia gialla, grossolana antenata dell’attuale farina da polenta.
Le pannocchie di mais ancora verdi, invece, venivano bollite o cotte sotto la cenere.

ZUPPA DI MAIS SAPORITA


INGREDIENTI
Dosi per due persone

1 confezione di mais precotto a vapore sottovuoto (possibilmente BIO e locale) *
3/4 patate medio-piccole
panna da cucina vegetale di soia (facoltativa ma consigliata) 
olio evo 
sale
paprika dolce
noce moscata

* se riuscite a trovare una pannocchia fresca ancora meglio ^_^ .. ne basta una grande

Per prima cosa pelare e tagliare le patate a pezzettini e poi sgranare con un coltello o con le mani il mais precotto e mettere da parte i chicchi. In un tegame senza troppa acqua mettere sia le patate sia il tutolo (torsolo della pannocchia) che resta del mais a bollire in acqua per circa 10 minuti e comunque le patate devono rimanere sode e non spappolarsi del tutto (fate la prova forchetta).
Aggiungete in acqua un filo d'olio evo e regolate di sale. Regolatevi con la quantità di acqua perchè sarà poi la dose della vostra stessa zuppa.Quando le patate risultano cotte toglierne una e tagliarla a tocchetti e lasciarla da parte ...occhio alle mani che brucia !!!!! 
Aggiungere ora al tegame i chicchi di mais (lasciarne da parte qualcuno) e un filo di panna vegetale di soia. Amalgamare bene il tutto e appena riprende il bollore spegnere e togliere il tutolo del mais; poi col mixer ad immersione frullare fino a creare la densità desiderata per la zuppa. 
Aggiungere le spezie: una grattata di noce moscata ed una spolverata di paprika dolce. Aggiungere anche i chicchi di mais ed i tocchetti di patata lasciati da parte prima. A questo punto potete solo se necessario regolare ulteriormente di sale ed olio ed amalgamare bene il tutto.
Impiattate e servite la zuppa bella calda e decorate con una ulteriore spolverata di paprika se vi piace.
NG (NOTAGUSTO) : se non volete utilizzare la panna potete anche ometterla. La zuppa risulterà meno densa e più liquida, ma il sapore non cambierà quasi per nulla.

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