Le mandorle tostate che qui vi propongo erano tra le soluzioni più semplici, sane e meno costose nel bacino del mediterraneo assieme ai ceci tostati ovviamente!
Le mandorle in versione salata sono uno snack ed una scelta per un aperitivo di sicuro successo e insolito rispetto alle ormai banali proposte.
Ma veniamo subito alla velocissima ricetta.
(dosi per circa 1 tazza e ½ di mandorle)
1 tazza e ½ di mandorle sgusciate ma non spelate (crude e intere)
1 cucchiaino e ½ di acqua calda
1 cucchiaino di sale
3 rametti di timo fresco (da usare solo le foglie)
1 rametto di santoreggia (da usare solo le foglie)
olio evo q.b.
Per prima cosa preriscaldare il forno a 200° e preparare mettendo già in forno una teglia o placca leggermente unta o ungere leggermente un foglio di carta forno sulla placca (come preferite). La teglia o la placca dovrà esser grande a sufficienza da poter contenere le mandorle senza che queste vengano sovrapposte le une alle altre.
Nel mentre unire l'acqua con il sale e mescolare bene in modo si sciolga.
Aggiungere poi le mandorle,il timo e la santoreggia (le foglioline che in genere sono molto piccole possono anche essere lasciate intere altrimenti se preferite sminuzzatele un po' con il coltello ma armatevi di taaanta pazienza !).
Disporle accuratamente nella placca senza che si sovrappongano e tostarle per circa 15/20 minuti avendo cura di rigirale ogni 5 minuti o comunque finché non sono leggermente colorate dentro (fare la prova tagliandone una a metà). Ma attenzione perché quando cominciano a tostare ci mettono un attimo a bruciare e la mandorla bruciata diventa subito amara ed è da buttare! Quindi occhio!
Una volta tostate toglierle dal forno e metterle in una ciotola. Quando sono ancora calde aggiungere un po' di olio (2 cucchiaini dovrebbero bastare) e mescolare bene.
Servire una volta raffreddate magari accompagnate da un bicchiere di spritz ;)
NOTAGUSTO: la santoreggia ha un aroma speziato al pepe tanto che alcuni la chiamano "erba acciuga". Conosciuta fin dall'antichità era già utilizzata in cucina ed erboristeria dai Romani. Tipica delle nostre zone ha un sapore simile al timo, ma qui ne vince la nota più speziata. Normalmente dato il gusto intenso e pungente non è consigliabile farla cuocere a lungo, meglio aggiungerla a crudo a fine cottura, ma in questo caso l'aroma permane e anzi ne esalta il gusto finale!
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