Il caldo verde è una zuppa portoghese,
espressione della passione di questo paese per il colore verde, che hanno riportato anche nella loro bandiera!!
Già, perché i portoghesi
hanno le uova verdi (ovos verdes) uova fritte al prezzemolo, il vino verde, vino prevalentemente
bianco, fatto con le uve ancora verdi e da bersi entro un anno dalla vendemmia,
e ovviamente il caldo verde.
Se vi trovate in Portogallo vale la pena assaggiare non solo il caldo verde, ma anche le varie sopas (zuppe) che nei ristoranti abbondano e costano davvero pochissimo.
La storia narra che i Portoghesi ricordano con questo piatto quello della zuppa di pietra (sopa
de pedra), una sorta di minestrone con verdure, legumi e salsiccia, frutto
dell’inventiva di un viandante affamato che bussò di porta in porta per
mendicare i vari ingredienti della sua zuppa. E ad ogni porta aggiungeva un
ingrediente alla sua richiesta cominciando con il dire: “Scusi tanto,
vorrei fare un brodo di sasso; il sasso l’ho già trovato nel fiume, l’acqua
pure, mi mancherebbe una patata….” e poi una cipolla, e poi ancora uno spicchio
d’aglio e così via dicendo…
Ingrediente base del caldo verde è il cavolo verde di Galizia, che loro
chiamano couve galega. Questo cavolo non ha
quel torsolo duro centrale, tipico del cavolo, che rimane abbastanza
consistente anche dopo la cottura. Questa varietà di cavolo ha, invece, le
foglie molto morbide, e dunque perfette per una zuppa. In pratica il couve
galega si presenta sotto la forma di un alberello basso con le foglie che si
diramano da un sottile tronco centrale. In Italia purtroppo per noi non si trova quindi bisogna adattarsi con altro di simile.
Altro ingrediente base della zuppa nella ricetta tradizionale e che probabilmente è stato aggiunto in seguito è il chorizo o chouriço che è una salsiccia piccante a
forma di ferro di cavallo.
Come veganizzare questa fantastica zuppa ottima soprattutto in questo periodo ??
Ecco la mia proposta.
CALDO VERDE in chiave VEG
1,5 l di brodo vegetale
2 spicchi d'aglio
olio evo q.b.
4 patate grandi
1 cipolla o scalogno
400 g ( o 1 lattina) di fagioli azuki
200 g di cavolo - la variante più indicata è il cavolo nero ma sono ottime anche le cime di rapa
sale q.b.
pepe q.b.
prezzemolo q.b.
2 spicchi d'aglio
olio evo q.b.
4 patate grandi
1 cipolla o scalogno
400 g ( o 1 lattina) di fagioli azuki
200 g di cavolo - la variante più indicata è il cavolo nero ma sono ottime anche le cime di rapa
sale q.b.
pepe q.b.
prezzemolo q.b.
chili in polvere q.b.
½ bicchiere di vino vegan ok q.b.
Mettere nel tegame l'aglio e la cipolla tritati con un filo d'olio, sale e pepe e far soffriggere il tutto poco poi sfumare col vino.
Aggiungere le patate lavate, sbucciate (se non bio) e tagliate a tocchetti e farle insaporire bene per un paio di minuti. Aggiungere il brodo e far cuocere per circa 20 minuti.
A termine cottura delle patate (fare sempre la prova della forchetta) schiacciarle con l'apposito schiacciapatate o una forchetta, ma attenzione a non bruciarvi!
Aggiungere il cavolo nero tagliato finemente e privato del torsolo centrale e i fagioli azuki (se in barattolo ben sciacquati) e far cuocere per altri 10 minuti.
Per finire aggiungere il prezzemolo tritato e una spolverata di chili in polvere. Servire caldo.
Mettere nel tegame l'aglio e la cipolla tritati con un filo d'olio, sale e pepe e far soffriggere il tutto poco poi sfumare col vino.
Aggiungere le patate lavate, sbucciate (se non bio) e tagliate a tocchetti e farle insaporire bene per un paio di minuti. Aggiungere il brodo e far cuocere per circa 20 minuti.
A termine cottura delle patate (fare sempre la prova della forchetta) schiacciarle con l'apposito schiacciapatate o una forchetta, ma attenzione a non bruciarvi!
Aggiungere il cavolo nero tagliato finemente e privato del torsolo centrale e i fagioli azuki (se in barattolo ben sciacquati) e far cuocere per altri 10 minuti.
Per finire aggiungere il prezzemolo tritato e una spolverata di chili in polvere. Servire caldo.
NOTAGUSTO: se volete una versione ancora più simile al piatto tipico sostituite i fagioli con dei wurstel vegani magari piccanti tagliandoli a tocchettini. Io amo quelli a base di lupino.
Se siete sprovvisti di cavoli o cime di rapa sperimentate una qualsiasi verdura a foglia verde tenera (spinaci,bietola,cavolo riccio).