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venerdì 10 novembre 2017

L'autunno semplice semplice

immagine presa dalla rete
Cit.  "Si facevano bollire le volpine con le castagne -non i marroni, che costano e sanno di poco, ma le carpanesi, quelle piccole e triangolari, quelle che ce n’è dappertutto a terra nei boschi- e nell’acqua si metteva alloro e finocchietto. 

E le castagne prendevano il profumo delle volpine e le volpine lo zucchero delle castagne.
Si scolavano e ci si faceva un bel piatto per ciascuno. 
Semplice semplice, come tutto il resto che non mi viene più in mente di fare."

Sentite l'aroma nell'aria? Io ho l'aquolina in bocca solo a scrivere questa citazione!!!


Oggi voglio parlarvi della Pera Volpina, un frutto che come le giuggiole e il corbezzolo -di cui ne parlo QUI fa parte dei cosiddetti frutti dimenticati della mia Terra che la Natura ci mette a disposizione proprio in questo periodo dell’anno. 
E’ il frutto del pero volpino, albero longevo e rustico dalle origini molto antiche che in Romagna, terra di cui questo cultivar è originaria, veniva posto a sostegno delle viti e tutt’ora è possibile trovarlo nei vigneti. 
Questo frutto antico, in passato cresceva spontaneamente e ha rappresentato per molto tempo un mezzo di sostentamento delle popolazioni montane ma anche preda ambita dalle volpi, di qui il nome buffo di pera volpina.  L’aspetto di questa pera di piccola pezzatura (circa 80 g – 100g) non è particolarmente accattivante: la forma è rotondeggiante, un po’ schiacciata, la buccia di colore verde ma rugginosaLa polpa è bianca, croccante, granulosa e molto dura, tanto che anche quando giunge a maturazione si preferisce mangiarla cotta.  Il sapore è deciso, aspro e tannico rispetto alle altre varietà di questo frutto. A livello nutrizionale, è povera di zuccheri e di calorie ma ricca di vitamine e sali minerali, ma soprattutto di fibre. Queste ultime, non solo rallentano lo svuotamento gastrico regalando senso di sazietà per lungo tempo, ma limitano l’assorbimento di grassi e colesterolo e consentono un efficace controllo glicemico, tutte proprietà che rendono la pera volpina un’ottima amica della dieta. 
Per le sue caratteristiche non si presta molto per il consumo a crudo, in genere infatti, come tutti i frutti dimenticati, sa farsi apprezzare in conserva oppure cotta . Se volete provarla, dovete recarvi nelle sagre locali e nelle manifestazioni  tipiche che valorizzano i frutti dimenticati, poiché nelle grandi distribuzioni, essendo frutti di scarsa rilevanza per la grossa fetta del mercato è impossibile trovarla. Una volta acquistata, potete conservarla a temperatura ambiente per tutto il periodo invernale.
E' una buona fonte di vitamine del gruppo B ed è dotata di un indice di sazietà molto elevato: è molto indicata come spuntino o per concludere un pasto .Si può consumare solamente cotta vista l’alta percentuale di tannini presente nella polpa.
Gli usi tipici sono: cotta con  le castagne e qualche foglia di alloro .
Cotte col vino rosso Sangiovese, chiodi di garofano, cannella e zucchero.
Come confettura (la più famosa e tipica della Romagna è il SAVOR ( fatto da una base di mosto d'uva con frutti tipici autunnali,spezie,canditi e frutta secca) o in torte o crostate.
Curiosità: da sempre un frutto povero, durante la guerra era molto consumato soprattutto per la sopravvivenza delle popolazioni montane.

 PERE VOLPINE E CASTAGNE BOLLITE

Mettere nella pentola a pressione per 30 minuti le pere lavate, ma lasciate intere, le castagne con la buccia a cui si farà la classica incisione sulla pancia, qualche foglia di alloro.

IN UNA SAGRA LOCALE..
PERE VOLPINE AL SANGIOVESE

Ottime come dessert.
Mettere in una casseruola le pere lavate ma lasciate intere con zucchero e vino rosso (qui si usa esclusivamente il Sangiovese DOC) fino a coprirle quasi interamente. Le pere non devono soprapporsi, ma essere lineari una a fianco all'altra nella casseruola. Aggiungere anche qualche stecca di cannella e chiodi di garofano.
Cuocere facendo sempre la prova della forchetta fino a consistenza gradita delle pere.



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